HOME CHI SIAMO NEWS STAMPA AICS SOCIAL AICS.IT
Servizi per i soci AICS
In questa rubrica potete trovare tutte le scadenze fiscali per i circoli/associazioni del mese in corso.
Per consultarle clicca qui

AICS Genova è il Comitato Provinciale di Genova dell’Associazione Italiana Cultura e Sport. In parole semplici siamo i “rappresentanti” nella nostra città di questo Ente di Promozione, uno dei principali Enti a livello nazionale. Compito del nostro Comitato è fornire un aiuto concreto a tutti i circoli e le associazioni che intendono svolgere al meglio e nel rispetto delle leggi la propria attività sportiva, culturale, ricreativa, ecc.
Aics Genova vanta uno staff giovane e competente ed è apolitico.

Dove siamo
Via Di Pino 35r 16138 Genova
orario: dal lun al ven dalle 16.00 alle 19.00

Contatti
tel. 010.836.29.00
email aics@aics.liguria.it

CORSARI, OCCHIO AI PREGIUDIZI SU CHI HA UN FUCILE... FINTO!

Dal 1995 esiste a Genova una che ormai può essere definita realtà senza timore di sbagliare. Si chiama ASG Corsari, è un’associazione di Softair che opera da ormai quasi vent’anni sul territorio nostrano e sul territorio nazionale.

PIONIERI

Un’associazione pioneristica del settore, uscita fuori quando il movimento armi di plastica e pallini qui da noi esisteva – con pixel molto grandi e sgranati – solo sulle consolle videoludiche. Una sorta di era di mezzo, tra i ragazzi del nascondino nei parchi e la generazione successiva, che invece il nascondino lo gioca via lan. In questo segmento di tempo, a grandi linee, nasce il Softair italiano, e di conseguenza nascono i Corsari, da allora sempre presenti e ben distinguibili.

AL MAURIZIO COSTANZO SHOW!

Nel 1999 la più o meno neonata associazione genovese fa parlare di sè, presentadosi in due occasioni al Maurizio Costanzo Show, con tanto di video ancora oggi disponibili sul portale dei Corsari www.corsari.eu. Lì le prime critiche, niente che meno con Maurizio Costanzo in persona, il quale smorza i toni da buon uomo di comunicazione, ma fa capire che questo gioco da guerrafondai non gli piace granchè. Infilandoci pure il conflitto nell’ormai ex Jugoslavia come inteneritore di popoli. Presente in studio, quel giorno, c’era Andrea Di Benedetto, tutt’oggi in sella ai Corsari. Il suo ricordo è questo. «Ci chiamarono loro – ricorda -, non capivano come fosse possibile che con la guerra praticamente in casa, perchè era in Jugoslavia, noi giocassimo alla guerra. Penso avessero qualche pregiudizio, però quando siamo entrati in studio hanno capito subito che stavano sbagliando. Si sono trovati di fronte gente tranquillissima, con una vita normalissima e senza follie omicide nella testa. Non reggemmo il loro gioco quel giorno e la gente ci applaudì, penso che fu un episodio importante nell’evoluzione del nostro movimento».

VIOLENZA?

Che è tutto fuorchè violento. «Ma assolutamente – conferma De Benedetto -, abbiamo ogni casta sociale e quasi ogni mestiere tra i nostri circa cento iscritti, la violenza non esiste proprio dentro i Corsari». Circa cento persone, ma non proprio tutte attive, anche perchè non basterebbero i forti di Genova. «Però siamo una sessantina quelli che ci sono sempre, diciamo tutti i weekend. Non sono pochi, la struttura ha bisogno di essere organizzata e seguita perchè il movimento c’è ed è solido».

NO POLITICA

Ed apolitico. Questo va sottolineato. Non è infatti strano pensare che gente in mimetica non sia esattamente di sinistra o di ideologia moderata, almeno per un osservatore esterno. La destra estrema viene in mente subito. «Altro grande errore – ci tiene a precisare De Benedetto -, dico solo che nella nostra associazione c’è un sacco di gente che lavora in Compagnia Unica, la cui inclinazione è storicamente ben nota. Tutto tranne che a destra. E sono parte del nostro gruppo, esattamente come gli altri. Il Softair è un gioco, la gente questo lo deve capire ed andare oltre le apparenze».

I NOSTALGICI

Però girando su internet, dando un’occhiata ai siti che forniscono fucili e tute mimetiche, nella sezione musica ogni tanto si incontrano strane copertine di cd. Militaria.it ad esempio, presenta questi titoli, tra gli altri: Canti e Inni del Ventennio, Heil Hitler Marschlied, Die Kameraden Singer, Teknobalilla. Quest’ultima fa sicuramente ridere. Pur essendo l’evoluzione nel tempo di qualcosa che il tempo non è purtroppo riuscito ancora a cancellare. «Ci sono da tutte le parti gli esaltati – dice De Benedetto -, però sono spesso cani sciolti. Noi non abbiamo niente a che vedere con queste situazioni. So che qui a Genova, e non faccio nomi, esisteva una realtà del genere con le squadre formate come i veri eserciti cioè coi gradi e le responsabilità diverse tra i vari uomini. Quindi i superiori ed i sottoposti. So anche che è durata poco e ne sono felice. Non è Softair quello».

APPRENDIMENTO E FORMAZIONE

I Corsari sono più per un centro di apprendimento e di formazione, oltre che divertimento. De Benedetto spiega meglio. «Qui da noi si organizzano corsi di cartografia e primo soccorso con operatori medici del 118, abbiamo proposto e realizzato anche corsi su incendi boschivi e orientamento, insomma tutto quanto può essere in linea con l’attività tattica che svolgiamo. La nostra associazione vuole essere un punto di partenza per conoscere persone e attività, non certo un luogo dove andare a sfogare la propria rabbia».

TEAM BUILDING

Infatti molte aziende si appoggiano ai Corsari per consolidare l’affiatamento dei propri dipendenti. Si chiama team building. «Facciamo anche questo sì, ci sono stati anche nomi di tutto rispetto come Sony e altri. Beh, poi noi abbiamo l’elicottero che fa gran scena, la colonia di Rovegno, trattorie di amici dove si va a pranzare tutti insieme, il posto letto, un sacco di servizi per il team building. Devo dire che chi prova il sabato, perchè solitamente queste persone arrivano nel weekend, poi la domenica vuol di nuovo giocare e si divertono come matti».

I CORSARI E LA CORONA

Anche le istituzioni hanno un buon rapporto coi Corsari. «Ci siamo sempre fatti voler bene perchè teniamo puliti i luoghi dove giochiamo, anzi il più delle volte li miglioriamo rispetto a come li abbiamo trovati. Alcune zone nell’entroterra sono veramente abbandonate da tutti e ci andiamo soltanto noi. In più di un’occasione ci siamo offerti volontari per ripulire aree, oppure per realizzare sentieri dove non c’era strada. Questo credo sia stato apprezzato e testimoni anche l’utilità sociale del nostro movimento».